La glossectomia è l’intervento chirurgico di asportazione parziale o totale della lingua. In genere, questa procedura trova impiego nei pazienti affetti da tumore alla lingua, come trattamento finalizzato a eliminare la neoplasia.
La glossectomia richiede una specifica preparazione, fondamentale per il buon esito dell’operazione.
Approfondiamo insieme, e analizziamo con maggiori dettagli cos’è la glossectomia, a cosa serve questa operazione, quali sono le tecniche di intervento e quali rischi corrono i pazienti.
Cos’è la Glossectomia?
Di cosa parliamo in questo articolo
- Cos’è la Glossectomia?
- Cosa prevede la glossectomia?
- Cosa succede dopo la glossectomia?
- Dopo la glossectomia per il cancro, servono altre terapie oncologiche?
- Dopo la glossectomia, si perde il gusto?
- Come prepararsi alla glossectomia?
- Quali sono i rischi e le complicanze della glossectomia?
- Quali sono i tempi di recupero dopo una glossectomia?
La glossectomia è l’intervento chirurgico di rimozione parziale o totale della lingua. In genere, a praticare la glossectomia è un medico otorinolaringoiatra interventista, con la collaborazione di un chirurgo plastico nel caso in cui sia necessaria la ricostruzione della lingua.
Questa procedura è indicata principalmente nel trattamento del tumore alla lingua in tutti quei casi in cui i trattamenti conservativi sono risultati vani.
Altre condizioni che possono richiedere un intervento di glossectomia sono le apnee ostruttive del sonno e la macroglossia.
1. Tumore alla lingua
Il tumore alla lingua è una neoplasia, quasi sempre maligna, che scaturisce dalla proliferazione incontrollata di una cellula appartenente ai tessuti della lingua.
Tra i fattori più importanti nel favorire l’insorgenza di un tumore della lingua, si segnalano:
- fumo e consumo di tabacco in generale (sigarette, sigari, pipa e tabacco da masticare);
- eccessivo consumo di alcolici;
- infezioni da papilloma virus umano;
- inalazione di polveri e sostanze tossiche.
Più diffusa nella popolazione anziana e tra gli uomini, il cancro alla lingua colpisce tipicamente i ⅔ anteriori dell’organo e si manifesta con:
- macchia rossa o bianca sulla lingua che non passa;
- ulcera o nodulo sulla lingua che non passa;
- dolore e/o bruciore alla lingua che non passa;
- difficoltà a muovere la lingua e a parlare;
- dolore durante la deglutizione;
- dolore alla gola;
- senso di intorpidimento a livello della lingua;
- sanguinamento dalla lingua senza motivo;
- dolore all’orecchio (raro).
2. Apnee ostruttive del sonno
Le apnee ostruttive del sonno rappresentano uno dei più comuni disturbi del sonno con interessamento della respirazione.
Chi soffre di apnee ostruttive smette e riprende a respirare ripetutamente durante il sonno notturno.
Il fenomeno delle apnee ostruttive si verifica a seguito di un rilassamento eccessivo della muscolatura del palato molle, nella porzione posteriore della bocca, vicino alla gola: con il rilassamento, si assiste a un restringimento delle vie aeree e a una conseguente interruzione della funzione respiratoria.
3. Macroglossia
La macroglossia è una rara condizione medica, caratterizzata dalla presenza di una lingua più grande del normale e sproporzionata rispetto alle dimensioni della bocca.
La macroglossia è frutto di patologie ereditarie, come la sindrome di Down, la sindrome di Beckwith-Wiedemann o la sindrome di Hurler/Hunter.
Cosa prevede la glossectomia?
La glossectomia inizia con l’anestesia generale, pratica che serve ad addormentare il paziente e a evitare che quest’ultimo avverta dolore.
Una volta che il paziente è incosciente, può avere inizio l’intervento vero e proprio, ossia la rimozione della lingua.
Esistono tre tipologie di intervento:
- la glossectomia parziale;
- l’emiglossectomia;
- la glossectomia totale (o glossectomia radicale).
Se la procedura è invasiva al punto che nel post-operatorio potrebbe dare problemi di respirazione, è prassi da parte del chirurgo praticare anche una tracheostomia, operazione che prevede l’inserimento direttamente in trachea di un tubicino per respirare da una via alternativa a quella canonica (naso-bocca).
Sempre in caso di procedura particolarmente invasiva, inoltre, è doverosa anche un’operazione di chirurgia ricostruttiva, che vede il chirurgo ripristinare nei limiti del possibile l’aspetto e la funzionalità della lingua dopo opportuno prelievo di tessuto cutaneo dal paziente stesso.
Fin dall’inizio della procedura, medico e collaboratori hanno sotto controllo le condizioni del paziente, in quanto preventivamente collegato a strumentazioni per il monitoraggio dei parametri vitali (battito cardiaco, pressione arteriosa ecc.).
1. Glossectomia parziale
La glossectomia parziale consiste nella rimozione chirurgica di una parte della lingua. Questo intervento è particolarmente indicato in presenza di tumori alla lingua in fase d’esordio, poco estesi.
Poiché la maggior parte delle neoplasie della lingua si presenta sui ⅔ anteriori dell’organo, in genere, la glossectomia parziale si esegue con accesso dalla bocca; tuttavia, è possibile anche un’operazione con accesso dalla mascella o dal collo, qualora il tumore si trovi in una posizione più arretrata e difficile da raggiungere dalla bocca.
Se l’operazione comporta la rimozione di una porzione abbastanza estesa di lingua, è prevista anche la chirurgia ricostruttiva.
La glossectomia parziale può trovare impiego anche nei pazienti che soffrono di apnee ostruttive o macroglossia.
2. Emiglossectomia
La lingua è un organo muscolare composto da due metà speculari. L’emiglossectomia consiste nella rimozione di una delle due metà che costituiscono la lingua.
Trattandosi di un intervento abbastanza invasivo, sono quasi sempre indicate anche la tracheostomia (per permettere la respirazione nella prima fase post-operatoria) e la chirurgia ricostruttiva con prelievo di tessuto cutaneo dal braccio o dalla coscia del paziente.
3. Glossectomia totale o radicale
La glossectomia totale o radicale è la rimozione totale della lingua. Intervento molto invasivo, questo tipo di procedura trova tipicamente impiego in presenza di tumori molto estesi che hanno compromesso l’intero organo.
Chiaramente, in caso di glossectomia totale, è indispensabile la chirurgia ricostruttiva con prelievo di tessuto cutaneo dal braccio o dalla coscia; la ricostruzione della lingua serve a ripristinare le capacità di deglutizione e di parola, che altrimenti andrebbero perse se l’intervento si limitasse alla sola rimozione della lingua.
In presenza di tumori molto estesi, la glossectomia totale potrebbe includere anche la laringectomia, operazione che prevede l’asportazione della laringe, organo fondamentale per la vocalizzazione, la respirazione e la corretta deglutizione del cibo.
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Cosa succede dopo la glossectomia?
In genere, dopo una glossectomia, è previsto un ricovero ospedaliero di circa 1 settimana, durante il quale il personale sanitario si occupa di monitorare le condizioni del paziente e l’evoluzione dell’intervento.
In genere, le prime 24 ore successive all’operazione sono caratterizzate dai postumi dell’anestesia generale: confusione, nausea, stanchezza sono alcune tra le conseguenze più comuni della pratica anestetica.
A mano a mano che svaniscono gli effetti dell’anestesia, compare dolore; se tale sensazione è particolarmente intensa, può senza dubbio aiutare una terapia antinfiammatoria e antidolorifica.
Con il passare dei giorni, il dolore si attenua; se così non fosse, è bene contattare subito il medico curante.
Alcuni pazienti reduci da glossectomia potrebbero avere difficoltà a mangiare, difficoltà indotte dalla lingua gonfia a causa dell’infiammazione post-operatoria; per rimediare a questo eventuale effetto avverso, il personale sanitario ricorre temporaneamente a una nutrizione artificiale tramite sondino naso-gastrico o una sonda gastrica percutanea.
Non appena il paziente è nuovamente in grado di mangiare da solo, può farlo liberamente, con l’attenzione però di consumare, per i primi tempi, esclusivamente cibo morbido o liquido, al fine di non danneggiare le aree sottoposte a intervento.
Il ritorno all’alimentazione normale richiede tempo.
Se la glossectomia ha alterato la capacità di parlare (tale evenienza dipende dall’invasività dell’operazione), è previsto un percorso di riabilitazione logopedica, attraverso il quale uno specialista (il logopedista) insegna al paziente come usare correttamente la “nuova” lingua per parlare.
Dopo la glossectomia per il cancro, servono altre terapie oncologiche?
Dopo la glossectomia per la cura di un cancro alla lingua, potrebbe essere necessario un altro trattamento antitumorale, solitamente radioterapia, al fine di eliminare le eventuali cellule tumorali residuali.
La combinazione glossectomia-radioterapia serve a ridurre il rischio di recidive, ossia di ricomparsa del tumore.
Dopo la glossectomia, si perde il gusto?
Se la glossectomia risparmia più di metà lingua, ci sono buone probabilità che il paziente conservi il senso del gusto.
Al contrario, in caso di glossectomie più estese, c’è un rischio significativo di perdere la capacità di distinguere determinati sapori.
Come prepararsi alla glossectomia?
Prima della glossectomia, il paziente deve incontrare il medico che effettuerà l’intervento e sottoporsi a una visita di controllo, che serve allo specialista sussiste l’idoneità all’intervento.
Nel corso dell’incontro, il medico discute con il paziente anche della storia clinica di quest’ultimo, con l’intento di capire se segue qualche terapia farmacologica controindicata (e da sospendere temporaneamente) e se soffre di un’allergia agli anestetici. L’incontro medico-paziente, infine, rappresenta anche il momento in cui lo specialista informa di tutte le regole da seguire nel giorno dell’intervento.
La glossectomia è un intervento in anestesia generale; pertanto, nel giorno della procedura, bisogna presentarsi a digiuno da almeno 6-8 ore.
Quali sono i rischi e le complicanze della glossectomia?
Sebbene sia un intervento ampiamente collaudato, la glossectomia è pur sempre un’operazione di chirurgia che richiede l’anestesia generale, ragion per cui presenta alcuni rischi.
Le complicanze correlate alla glossectomia possono essere più o meno gravi e più o meno comuni; ecco, in sintesi, quali sono i possibili rischi per il paziente:
- dolore;
- sanguinamento;
- difficoltà a parlare o perdita della parola;
- difficoltà a deglutire o perdita della capacità di deglutizione;
- alterata sensibilità a livello della lingua e perdita del gusto;
- fistole salivari;
- infezioni e ferite che non guariscono;
- aspirazione di cibo, liquidi e saliva nei polmoni. Questa complicanza è tipicamente degli interventi che comportano l’asportazione di una porzione ingente di lingua, organo che serve a indirizzare correttamente cibo e liquidi nell’apparato digerente
- danni alle strutture orali vicine alla lingua;
- problemi di guarigione o fallimento della chirurgia ricostruttiva;
- reazione allergica all’anestesia;
- disturbi cardiovascolari dovuti all’anestesia;
Si ricorda, infine, che l’anestesia generale è associata a rischio di morte; si tratta di un’evenienza molto rara che riguarda 1 paziente ogni 150.000 (corrisponde allo 0,0007% dei casi).
Quali sono i tempi di recupero dopo una glossectomia?
I tempi di recupero variano da paziente a paziente, a seconda del tipo di intervento e di come il paziente stesso risponde all’operazione.
Ci sono pazienti che riprendono a mangiare e a parlare normalmente nel giro di 2 settimane, altri che hanno bisogno di più tempo e altri ancora che, poiché sottoposti a glossectomia totale e laringectomia, perdono definitivamente queste abilità.