L’impedenzometria è un esame audiologico che verifica lo stato di salute dell’orecchio medio e la funzionalità del timpano e della catena dei tre ossicini.
Effettuato da un otorinolaringoiatra, questo test permette di diagnosticare otiti medie, otosclerosi, timpanosclerosi e altre patologie dell’orecchio che possono provocare ipoacusia (cioè riduzione dell’udito).
Comprensiva della timpanometria e dello studio del riflesso stapediale, l’impedenzometria è un esame sicuro e indolore, la cui durata si aggira intorno ai 10 minuti.
Approfondiamo insieme, e analizziamo con maggiori dettagli cos’è l’impedenzometria, quando serve, come funziona e come si svolge.
Cos’è l’impedenzometria?
Di cosa parliamo in questo articolo
L’impedenzometria è un esame audiologico che serve a valutare la salute e la funzionalità dell’orecchio medio, in particolare la motilità della membrana timpanica (o timpano) e l’azione dei tre ossicini (martello, incudine e staffa).
Sicura e non invasiva, l’impedenzometria rientra tra i test audiologici di tipo oggettivo, ovvero quegli esami della funzionalità uditiva che non richiedono la collaborazione del paziente (sono detti soggettivi, invece, quelli in cui il paziente ha un ruolo attivo).
Il test dura circa 10 minuti.
Generalmente, a occuparsi dell’impedenzometria è un otorinolaringoiatria (ORL), un medico specializzato nella diagnosi, cura e prevenzione delle patologie di orecchie, naso, gola e laringe.
A cosa serve l’impedenzometria?
L’impedenzometria è un test che fornisce indicazioni relativamente a:
- motilità del timpano: il timpano è la membrana fondamentale dell’orecchio medio che, una volta colpita dalle onde sonore, comincia a vibrare, attivando la catena dei tre ossicini. La sua corretta motilità è indispensabile alla percezione dei suoni;
- presenza o assenza di liquido nell’orecchio medio (versamento endotimpanico): la presenza di liquido è un indicatore di otite media effusiva;
- riflesso stapediale: è un meccanismo di protezione dell’orecchio interno da suoni troppo forti, che si attua tramite la contrazione del muscolo stapedio.
Questo esame è utile alla diagnosi di:
- otiti medie: sono condizioni infiammatorie, di origine batterica o virale, che interessano l’orecchio medio, ovvero la sezione di orecchio compresa tra timpano e l’orecchio interno. Di tipo catarrale o purulento, le otiti medie catarrali sono generalmente conseguenza di infezioni respiratorie superiore come il raffreddore o la sinusite;
- otosclerosi: è una malattia dell’orecchio medio, caratterizzata da una crescita ossea anomala a livello dei tre ossicini (staffa in particolare), che può determinare un calo anche importante delle capacità uditive. Nell’otosclerosi si assiste a una ridotta motilità della staffa, complice la formazione ossea anomala a ridosso di essa e degli altri ossicini;
- altre patologie dell’orecchio che possono causare perdita di udito (ipoacusia), tra cui la timpanosclerosi e le disfunzioni della tuba (o tromba) di Eustachio.
È inoltre utile anche a valutare la perdita di udito dovuta a precedenti patologie dell’orecchio medio e ad analizzare l’efficacia delle terapie adottate per un’otite media.
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Come si svolge e come funziona l’impedenzometria?
L’impedenzometria misura l’impedenza acustica dell’orecchio medio, ovvero la resistenza opposta dal timpano e dalla catena dei tre ossicini al passaggio del suono e alle variazioni di pressione dell’aria.
Per eseguire l’esame, l’otorinolaringoiatra si avvale di uno strumento denominato impedenzometro, composto da un elaboratore di dati e da una sonda fornita di microfono e sensori di pressione che permettono di misurare come l’orecchio medio risponde ai suoni e alle variazioni di pressione dell’aria.
Dal punto di pratico, il medico specialista inserisce la sonda all’interno dell’orecchio del paziente (la sonda presenta una componente in gomma morbida, del tutto confortevole) e, una volta preparato l’elaboratore, avvia la misurazione.
L’impedenzometria completa comprende tipicamente due misurazioni:
- timpanometria;
- studio del riflesso stapediale.
In genere, trova impiego dopo la visita medica specialistica (durante la quale il medico verifica lo stato di salute generale dell’orecchio) e un test audiometrico (che misura la capacità uditiva di una persona).
1. Timpanometria
La timpanometria è la misura della motilità del timpano in risposta al passaggio di onde sonore e alle variazioni di pressione.
La sonda dell’impedenzometro, prima, infonde lo stimolo sonoro (che muove il timpano) e, dopo, tramite microfono e sensori, registra la risposta del timpano, riportando il tutto all’elaboratore di dati.
A questo punto l’elaboratore produce un grafico, il cosiddetto timpanogramma, che permette allo specialista di studiare la funzionalità del timpano e stilare una possibile diagnosi.
2. Studio del riflesso stapediale
Il riflesso stapediale è la contrazione involontaria e bilaterale del muscolo stapedio, dovuta a un’eccessiva stimolazione dell’orecchio. Questo riflesso serve a proteggere il sistema uditivo da stimoli acustici troppo intensi.
Il muscolo stapedio è collegato alla staffa, uno dei tre ossicini (per l’esattezza, l’ultimo della catena), e si occupa di stabilizzarli al verificarsi di un suono troppo intenso.
Lo scopo dello studio del riflesso stapediale è quello di accertarsi che il muscolo stapedio funzioni correttamente e protegga in modo efficace la catena dei tre ossicini in occasione di un suono troppo forte. Il test prevede l’invio, tramite la sonda dell’impedenzometro, di stimoli sonori forti, che dovrebbero evocare il riflesso stapediale.
Possono farlo anche i bambini?
L’impedenzometria è adatta anche ai bambini, in quanto, come detto, si tratta di un esame audiologico oggettivo, che non richiede la partecipazione attiva del paziente (cosa che, nei più piccoli, potrebbe essere di ostacolo alla corretta realizzazione del test).
Nei bambini, l’impedenzometria trova impiego soprattutto nella diagnosi delle otiti medie, condizioni molto frequenti nei più giovani.
Per agevolare il medico nell’esecuzione dell’esame, specialmente nei bambini piccoli, di solito, serve l’aiuto del genitore, che rassicura il bimbo e lo tiene in braccio e fermo in quegli istanti in cui lo specialista svolge le misurazioni.
Domande frequenti (FAQ)
L’impedenzometria è un esame audiologico considerato un test oggettivo perché non richiede la collaborazione attiva del paziente. È un esame sicuro, non invasivo e indolore, utilizzato principalmente per verificare lo stato di salute e la funzionalità dell’orecchio medio. Permette di valutare specificamente la motilità della membrana timpanica (o timpano) e l’operato dei tre ossicini (martello, incudine, staffa).
L’impedenzometria viene generalmente eseguita da un otorinolaringoiatra (ORL), un professionista medico specializzato nella diagnosi e cura delle patologie che interessano orecchie, naso, gola e laringe.
Questo test offre indicazioni importanti sulla motilità del timpano, sulla possibile presenza di liquido nell’orecchio medio (versamento endotimpanico), un indicatore di otite media effusiva, e sul riflesso stapediale. È uno strumento diagnostico utile per individuare otiti medie, otosclerosi, timpanosclerosi e disfunzioni della tuba di Eustachio, tutte condizioni che possono portare a una riduzione dell’udito (ipoacusia). L’esame è anche impiegato per quantificare la perdita di udito dovuta a malattie pregresse dell’orecchio medio e per monitorare l’efficacia dei trattamenti per l’otite media.
Il principio su cui si fonda l’esame è la misurazione dell’impedenza acustica dell’orecchio medio, ovvero la resistenza che il timpano e la catena ossiculare oppongono al passaggio del suono e ai cambi di pressione dell’aria. Lo specialista utilizza un apparecchio chiamato impedenzometro, composto da un elaboratore di dati e una sonda dotata di microfono e sensori di pressione. Questa sonda viene posizionata delicatamente all’interno dell’orecchio per valutare come l’orecchio medio reagisce ai suoni e alle variazioni di pressione.
L’impedenzometria eseguita in forma completa include solitamente due tipi di misurazioni: la timpanometria e l’analisi del riflesso stapediale.
La timpanometria si concentra sulla misura di quanto si muove la membrana timpanica in risposta a stimoli sonori e variazioni di pressione. La sonda emette un suono, e poi registra la vibrazione del timpano tramite microfono e sensori. L’elaboratore trasforma i dati in un grafico, chiamato timpanogramma, che permette al medico di valutare la funzionalità del timpano e formulare una potenziale diagnosi.
Questa misurazione valuta il riflesso stapediale, una contrazione involontaria e bilaterale del muscolo stapedio che si verifica quando l’orecchio è esposto a suoni molto forti. Questo riflesso ha la funzione di proteggere il sistema uditivo da stimoli acustici di eccessiva intensità. Lo studio verifica se il muscolo stapedio funziona correttamente e protegge efficacemente gli ossicini dai rumori elevati, inviando tramite la sonda suoni intensi per cercare di evocare tale riflesso.
Certamente sì. L’impedenzometria è adatta anche ai bambini. Essendo un esame oggettivo, non richiede la collaborazione attiva del piccolo paziente, il che la rende particolarmente utile in età pediatrica. Nei bambini, è frequentemente impiegata per la diagnosi delle otiti medie, patologie molto diffuse tra i più giovani. Per facilitare l’esame, specialmente con i bambini più piccoli, l’assistenza di un genitore che tenga fermo e tranquillo il bambino può essere utile.
No, l’impedenzometria è un test sicuro e non doloroso e non comporta solitamente effetti collaterali.
Si tratta di un esame rapido, che richiede generalmente circa 10 minuti per essere completato.
Non è richiesta una preparazione particolare. L’unica indicazione è assicurarsi che le orecchie siano pulite prima di presentarsi all’appuntamento.
L’esame è controindicato se sono presenti lesioni del timpano (come perforazioni) o otiti esterne purulente. In questi casi, è necessario attendere che le condizioni si risolvano, consultando il medico per capire quando sarà opportuno effettuare l’impedenzometria.