La mappatura dei nei è un esame dermatologico fondamentale nella valutazione di macchie e lesioni della pelle che potrebbero essere o diventare tumori cutanei, tra cui il melanoma.
La mappatura dei nei include due metodiche: la dermatoscopia e la videodermatoscopia digitale. Entrambe permettono di visualizzare le strutture interne delle macchie e delle lesioni sospette, ma la seconda metodica, più avanzata, permette anche un confronto con gli esiti degli esami passati.
Approfondiamo insieme, e analizziamo con maggiori dettagli cos’è la mappatura dei nei, a cosa serve e come si esegue, ogni quanto bisogna farla e come bisogna prepararsi all’esame.
Cos’è la mappatura dei nei?
Di cosa parliamo in questo articolo
La mappatura dei nei è un esame diagnostico che consente di analizzare in modo dettagliato (dermatoscopico) le caratteristiche di macchie e lesioni pigmentate su tutto il corpo, che non sono visibili a occhio nudo.
La mappatura dei nei prevede che il controllo dei nevi avvenga con cadenza regolare: solo in questo modo, infatti, acquisisce il giusto valore diagnostico, permettendo di confrontare con il passato le macchie e soprattutto le lesioni atipiche, e di individuare eventuali variazioni.
Tutto ciò è ovviamente possibile perché la valutazione è combinata a alla registrazione e all’archiviazione in un computer di macchie e lesioni, in modo da poter effettuare il paragone al controllo successivo.
Esame non invasivo svolto con appositi strumenti ottici di precisione, la mappatura dei nei può avere un ruolo chiave nella diagnosi precoce dei tumori della pelle, in particolare il melanoma, il più pericoloso tra le neoplasie cutanee e in aumento negli ultimi anni.
A cosa serve la mappatura dei nei?
La mappatura dei nei serve a valutare macchie e lesioni pigmentate presenti su tutto il corpo, alla ricerca di eventuali nevi con caratteristiche atipiche sospette.
Come detto, lo scopo è la diagnosi precoce di tumori della pelle o possibili tali.
Si tratta di un’analisi molto più accurata della semplice osservazione macroscopica dei nei, che si limita invece a valutare caratteristiche come forma, dimensione, regolarità dei contorni e colore delle macchie.
La mappatura dei nei consente di distinguere con un grado di accuratezza maggiore rispetto all’osservazione a occhio nudo le lesioni benigne da quelle atipiche, potenzialmente pericolose.
Aspetto non secondario dell’esame è, poi, anche il confronto con le valutazioni passate, in quanto ciò consente di stabilire l’evoluzione dei nevi e di rilevare eventuali variazioni.
La mappatura dei nei non sostituisce la biopsia, il cui esame istologico è fondamentale per stilare una diagnosi definitiva. Tuttavia, è un’indagine cruciale per identificare quelle lesioni che meritano l’approfondimento bioptico.
Quando fare la mappatura dei nei?
I dermatologi prescrivono la mappatura dei nei in presenza di determinate condizioni.
Nello specifico:
- il paziente presenta una pelle chiara, sensibile al sole e con una maggiore predisposizione ai danni cutanei;
- il paziente presenta un alto numero di nevi cutanei congeniti (più di 50 è una quantità per cui si raccomanda un controllo periodico);
- c’è una storia di frequenti esposizioni alla luce solare o delle lampade artificiali. Ciò è associato a una maggiore probabilità di tumori della pelle, in primis il melanoma;
- un nevo induce prurito, sanguina o presenta bordi irregolari;
- il paziente presenta una familiarità per il melanoma o altri tumori cutanei;
- un nevo ha cambiato in breve tempo forma, colore, dimensioni e/o regolarità nei bordi;
- c’è un nevo con caratteristiche sospette, che vanno monitorate nel tempo.
La mappatura dei nei è un esame per la prevenzione e la diagnosi precoci di tumori cutanei che, se trattati per tempo, hanno una prognosi decisamente più benevola.
Ricordiamo che i Piani Sanitari del Fondo Sanimoda hanno introdotto una nuova prestazione, nell’ambito della Prevenzione del melanoma negli iscritti Over 40, che copre le spese sostenute per sottoporsi a una mappatura dei nei. Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il sito web, qui.
Ogni quanto fare la mappatura dei nei?
La frequenza con cui sottoporsi una persona deve sottoporsi alla mappatura dei nei dipende dalle valutazioni del dermatologo di riferimento, che si basa su vari fattori, tra cui, per citare i principali, il fenotipo (pelle chiara, occhi azzurri/verdi), il numero di nei (più o meno di 100), la familiarità per i tumori cutanei, la storia clinica e la frequenza con cui una persona si espone al sole.
Se non ci sono particolari fattori di rischio, un controllo ogni 2-3 anni potrebbe essere sufficiente.
Se una persona presenta invece caratteristiche a rischio, è raccomandato una mappatura con cadenza annuale.
Come si esegue la mappatura dei nei?
In occasione della mappatura dei nei, il paziente deve spogliarsi e accomodarsi su un apposito lettino medico.
Dopodiché, inizia l’analisi di ogni singola macchia pigmentata presente sul corpo.
Come accennato prima, la mappatura dei nei può prevedere due due tipi di valutazioni:
- la dermatoscopia, anche nota come esame a epiluminescenza);
- la videodermatoscopia digitale, una evoluzione della precedente.
Dermatoscopia
Durante la dermatoscopia, il dermatologo si avvale di una speciale lente di ingrandimento, chiamata dermatoscopio, che gli consente di visualizzare gli strati di tessuto sottostanti l’epidermide, non visibili a occhio nudo.
L’analisi dermatoscopica (o dermoscopica) è in grado di fornire dettagli significativi dal punto di vista medico-diagnostico relativamente alle caratteristiche interne delle macchie e delle lesioni sospette sotto esame.
Videodermatoscopia digitale
Durante la videodermatoscopia digitale, invece, il medico sfrutta una speciale telecamera a fibre ottiche, nota come videodermatoscopio digitale, per catturare e inviare a un sistema computerizzato di analisi immagini ad altissima qualità delle macchie e delle lesioni sospette.
L’elaborazione successiva svolta dall’apparecchio fornisce informazioni precise in merito al reticolo pigmentario (tipo di colorazione delle lesioni), alla distribuzione della melanina e alla vascolarizzazione. Inoltre, se il paziente ha già svolto un esame simile in passato, il computer effettua un confronto con quanto rilevato nei precedenti controlli, per una diagnosi ancora più efficace.
La videodermatoscopia digitale è la tecnica più avanzata per il riconoscimento delle macchie sospette e, come detto, è un’evoluzione della dermatoscopia.
Una volta conclusa la mappatura dei nei, il paziente riceve il referto del dermatologo da condividere con il medico di base nonché indicazioni relative a quando fare il prossimo controllo.
Quanto dura la mappatura dei nei?
Abbiamo detto che la mappatura dei nei prevede la valutazione di tutte le macchie pigmentate che ricoprono il corpo, di conseguenza è necessario un po’ di tempo per il suo svolgimento.
A seconda del numero di nevi presenti, l’esame può durare dai 15 ai 30-40 minuti.
La mappatura dei nei richiede una qualche preparazione?
La mappatura dei nei non richiede una preparazione particolare.
Tuttavia, ci sono alcune accortezze che è opportuno conoscere, per far sì che l’esame sia esaustivo e attendibile:
- il giorno dell’esame, andrebbero evitati il trucco sul viso e lo smalto sulle unghie, in quanto potrebbero celare macchie importanti da porre all’attenzione del medico, e, per gli stessi motivi, bisognerebbe presentarsi senza barba e senza gioielli;
- bisognerebbe segnalare al dermatologo eventuale macchie nelle aree genitali e in zone coperte dai capelli, così da assicurarsi che siano poi oggetto di analisi;
- bisognerebbe evitare di sottoporsi all’esame quando si è abbronzati, in quanto l’esposizione solare altera l’aspetto dei nevi, rendendo meno efficace l’analisi medica.
È importante, inoltre, ricordare, nel giorno dell’esame, di portare con sé i referti dei controlli dermatologici precedenti.
Domande frequenti (FAQ)
La mappatura dei nei serve principalmente per la diagnosi precoce del melanoma e di altri tumori della pelle. Questo esame permette di analizzare le caratteristiche delle formazioni cutanee, monitorare nel tempo quelle sospette o atipiche per individuare cambiamenti e, di conseguenza, ridurre il numero di asportazioni chirurgiche non necessarie.
È una tecnologia diagnostica che utilizza una videocamera digitale collegata a un computer per acquisire immagini ad alta risoluzione dei nei. Questo strumento permette di archiviare le immagini in una cartella personalizzata per ogni paziente, facilitando il confronto durante i controlli successivi e consentendo di apprezzare anche i minimi cambiamenti nel tempo.
A differenza dell’osservazione a occhio nudo, la mappatura permette di visualizzare le strutture interne della lesione. Grazie a un forte ingrandimento, il dermatologo può esaminare con cura il reticolo pigmentario, la distribuzione della melanina e la vascolarizzazione della macchia, evidenziando dettagli altrimenti invisibili che sono fondamentali per distinguere le lesioni a rischio.
La durata dell’esame può variare, ma in media si attesta tra i 15 e i 45 minuti. Un esame approfondito richiede generalmente circa 30 minuti, durante i quali il dermatologo esamina i nevi presenti su tutta la superficie cutanea del paziente, che viene fatto sdraiare su un lettino.
No, la mappatura dei nei è un esame completamente indolore e non invasivo. Non presenta alcuna controindicazione e può essere effettuato in sicurezza anche da donne in stato di gravidanza o durante l’allattamento.
Non è richiesta una preparazione specifica. Tuttavia, per un’analisi più accurata, è consigliabile evitare di esporsi al sole o a lampade abbronzanti nei 30 giorni precedenti, non applicare trucco sul viso, rimuovere lo smalto dalle unghie e portare con sé eventuali referti di visite dermatologiche precedenti.
Sì, l’esame viene eseguito con il paziente libero dagli indumenti. Questo permette al dermatologo di effettuare una valutazione globale e un’ispezione accurata dell’intera superficie cutanea e delle mucose visibili, senza tralasciare alcuna area del corpo.
La frequenza è stabilita dal dermatologo in base ai fattori di rischio del paziente. Per persone senza particolari criticità, è sufficiente un controllo ogni 2-3 anni. Invece, per soggetti con nei a rischio, familiarità per melanoma o altri fattori di rischio, è generalmente raccomandato un controllo annuale.
È consigliata soprattutto a persone considerate a maggior rischio. I principali fattori includono: familiarità con il melanoma, pelle chiara che tende a scottarsi, un numero elevato di nei (superiore a 50), la presenza di nei atipici e una storia personale di intense scottature solari.
Un neo può essere considerato potenzialmente pericoloso quando cambia di forma, colore o dimensione. Altri segnali di allarme includono la comparsa di prurito, sanguinamento spontaneo senza trauma o ulcerazione. L’autoesame periodico, seguendo la regola dell’ABCDE, è fondamentale per individuare tempestivamente questi cambiamenti.
Sì, il melanoma può svilupparsi a qualsiasi età. La mappatura in età pediatrica è utile per identificare precocemente lesioni a rischio e monitorare nel tempo nei che potrebbero diventare pericolosi. Inoltre, le scottature solari subite durante l’infanzia e l’adolescenza costituiscono un importante fattore di rischio per il futuro.